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Bite dentale: indicazioni terapeutiche e funzione

bite dentale
Il Bite Dentale è un apparecchio in resina trasparente che si applica sulle superfici di masticazione dei denti di una delle due arcate, superiore o inferiore.

Viene realizzato al fine di trattare condizioni di alterazione dell’Occlusione dentale che provocano vari tipi di danni sulla struttura dei denti, dei muscoli del massiccio facciale o dell’ Articolazione della mandibola (ATM).

E’ anche però possibile , con un approccio definito “integrato”, affrontare anche altri tipi di disfunzioni in distretti distanti strutturalmente da quello cranio-facciale , disfunzioni che in alcuni casi sono collegate ad alterazioni dell’ Occlusione dentale (collo, spalle, regione toracica e lombare, bacino, arti inferiori).

Le patologie e il trattamento con Bite dentale

Numerose sono le condizioni cliniche ascrivibili o correlate a disturbi dell’occlusione dentale e nelle quali trova indicazione l’utilizzo di un Bite. A livello dentale possono fondamentalmente ricondursi a tre condizioni cliniche:

– Malocclusioni
– Perdita di elementi dentali posteriori
– Abrasione delle superfici di masticazione, fino alla frattura del dente, mobilità dentale.

Unica comune indicazione nelle situazioni cliniche appena descritte per il trattamento con Bite è però la presenza accertata di una Patologia dell’Articolazione (ATM) o dei muscoli della mandibola , di livello medio-alto. In queste condizioni cliniche l’applicazione del bite ha una precisa funzione: la Riprogrammazione della funzionalità dell’Articolazione e dei muscoli e fasce che sono collegati ad essa (Miofasciale).

Nei casi poi in cui è presente una compromissione più estesa del problema funzionale, il Bite dentale verrà utilizzato per concorrere, insieme ad altre metodiche, ad operare in quei distretti del sistema muscolo scheletrico che sono collegati dal punto di vista funzionale con l’occlusione: si parlerà in questo caso di Riprogrammazione Posturale globale.

In questi casi, con specifici “protocolli di avanguardia” , disponendo di un algoritmo dedicato, è possibile indagare ed affrontare situazioni cliniche particolari ma frequenti , in genere non riconosciute dal paziente e accettate quasi come normali ma che minano, a lungo andare,  la capacità di sopportazione del dolore. Si parla in questi casi di Sindrome Occluso-Posturale Discendente.

I sintomi

Oltre ai dentali ed i classici dolori articolari della mandibola, cefalee, vertigini e acufeni, dolori cervicali e lombari, disturbi del sonno apnea notturna, disturbi della vista, formicolii agli arti superiori, dolore e limitazione dell’articolazione della spalla, dismetria degli arti inferiori, sciatalgie, appoggio asimmetrico del piede.

Quali tipi di Bite (e la procedura diagnostica)

Esistono vari tipi di Bite dentali. La realizzazione di un tipo o di un altro dipende dalle indicazioni cliniche nello specifico caso in esame. In genere è preferibile evitare un Bite nell’arcata superiore in quanto blocca la funzione ed il movimento fisiologico delle ossa mediane del cranio durante la respirazione.
Prima di iniziare il trattamento viene effettuata un approfondito Studio di tutti i riferimenti dentali e dell’occlusione, articolari e muscolari facciali, i punti “trigger” e l’Esame Teleradiografico. La Risonanza Magnetica individua la condizione funzionale dell’Articolazione della Mandibola, nei casi con dolore di medio-alto grado).

L’approccio ”integrato”

A supporto del trattamento con il Bite dentale, a seconda dei casi, si possono impiegare l’osteopatia, la posturologia, la logopedia e rieducazione della funzione linguale, la stabilometria, la baropodometria, la realizzazione di plantari (l’omeopatia).

Odontoiatria Multispecialistica è in grado di trattare efficacemente , con specialisti in occluso-posturologia, tutte queste disfunzioni mediante Bite dentale con specifiche tecniche diagnostiche e terapeutiche.

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